Aprile 24, 2020

Le industrie si arrestano, la Natura no

By #ilvinononsiferma

Pronti a ripartire gli oltre 200 vignaioli che con voce corale in una lettera aperta fanno emergere criticità e possibili soluzioni per il loro comparto.

“Le conseguenze economiche della pandemia hanno travolto la nostra intera società. La natura, però, non si ferma: noi, custodi della terra, non ci siamo arrestati. Lavoriamo per l’eccellenza, per valorizzare la cultura e la civiltà del vino, per consolidare la reputazione del Made in Italy nel mondo” dichiarano i vignaioli “Difendere l’integrità dei territori e la bellezza dei paesaggi, che rendono straordinario il nostro Paese, è l’altra nostra missione, che ci rende fieri di essere italiani. Siamo così custodi di ecosistemi unici, in un momento storico in cui la lotta al cambiamento climatico è imperativo altrettanto urgente.”

“Siamo consapevoli delle difficoltà che questa pandemia ha causato e degli effetti che continueranno a gravare su tutti i comparti per i quali il vino costituisce una risorsa insostituibile” proseguono “La produzione continua, i magazzini si riempiono, perché i nostri clienti sono fermi: se non interveniamo immediatamente, il virus ucciderà il nostro patrimonio vitivinicolo, e con esso alcuni territori e parte del prestigio italiano.”

Sono a rischio 10 miliardi di euro, tanto vale la produzione vinicola italiana, di cui 6 dalle esportazioni. Serve intervenire subito.